Lunedì 13 marzo 2017 ore 18.30 presso il Piccolo Eliseo di Roma Pif regista, Margherita Asta figlia di Barbara e sorella di Giuseppe e Salvatore e Daniela Marcone vicepresidente nazionale di Libera parlano di antimafia dopo 32 anni dalla strage di Pizzolungo.
La macchina rallenta improvvisamente, c’è una buca enorme sull’asfalto, sembra sia esploso un vulcano. Sul muro bianco della villa davanti a noi c’è una macchia rossa. Non faccio neanche in tempo a vederla bene. “Papà, è sangue nostro questo?”
2 aprile 1985, ore 8.35 Un’autobomba esplode a Pizzolungo, vicino Trapani. Il bersaglio dell’attentato, il giudice Carlo Palermo, è vivo per miracolo. A fargli da scudo è l’automobile di Barbara Asta che sta accompagnando a scuola i due figli di 6 anni, Giuseppe e Salvatore. Dei loro corpi non resta quasi niente. Su quella macchina avrebbe dovuto esserci anche l’altra figlia, Margherita, che quel giorno ha 10 anni. Ma i suoi fratellini non volevano saperne di vestirsi, per non fare tardi ha chiesto un passaggio a un’amica. Anche lei da quel momento è una sopravvissuta. Quando ha saputo il nome di quel giudice, Margherita ha pensato che fosse colpa sua se la sua famiglia era stata disintegrata. Ma crescendo ha voluto capire, ha iniziato a seguire il processo sui mandanti della strage. Il suo strazio non poteva rimanere un fatto privato.
Oggi è un’attivista di Libera, combatte la mafia raccontando la storia di quelle vittime innocenti. Il giudice Palermo, invece, per le conseguenze di quell’attentato e le continue minacce ha lasciato la magistratura. Sono riusciti a incontrarsi solo molti anni dopo, ricomponendo in un abbraccio i frammenti del loro destino.
100 passi Verso il 21 marzo XXII Giornata memoria della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie
Piccolo Eliseo
Via Nazionale 183 – 00184 Roma
Ingresso libero fino a esaurimento posti