Libero Grassi, imprenditore che si ribellò alla mafia

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Ci sono nomi, storie, persone, che inevitabilmente diventano dei simboli per le loro scelte, per le loro parole.

Uno di questi è Libero Grassi. Imprenditore tessile a Palermo, fu il primo a spezzare il silenzio contro le richieste estorsive di Cosa Nostra. La sua fu una denuncia pubblica:

Volevo avvertire il nostro ignoto estortore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l’acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia. Ho costruito questa fabbrica con le mie mani, lavoro da una vita e non intendo chiudere… Se paghiamo i 50 milioni, torneranno poi alla carica chiedendoci altri soldi, una retta mensile, saremo destinati a chiudere bottega in poco tempo. Per questo abbiamo detto no al “Geometra Anzalone” e diremo no a tutti quelli come lui.

Fu con queste parole, pubblicate sul Giornale di Sicilia il 10 gennaio 1991, che Libero diede la sua risposta a chi continuava a pretendere da lui il pagamento del pizzo, e fu per la sua scelta e il coraggio della sua denuncia che venne isolato.

Non trovò l’appoggio di nessun altro, ma instancabile portava avanti le sue idee. Al fianco aveva sempre la sua famiglia, e sua moglie Pina.

Fino a quando, la mattina del 29 agosto di 25 anni fa fu ucciso mentre andava a lavorare, a piedi come ogni mattina.

Questa sera, lunedì 29 agosto 2016 alle 21,00 su Rai Uno, andrà in onda il docu-film Io sono Libero, diretto da Giovanni Filippetto e Francesco Miccichè e interpretato da Adriano Chiaramida, Alessio Vassallo, Stella Egitto e Alessandra Costanzo, una coproduzione Rai Fiction e Aurora Tv.