Quindici anni fa la giovane vita di Michele Fazio è stata spezzata da un proiettile destinato a un delinquente barese, in un’annosa guerra tra clan che non ha risparmiato nel tempo vittime innocenti. Per anni abbiamo parlato di persone sbagliate nel posto sbagliato. Ma i vicoli di Bari vecchia non sono “un luogo sbagliato”: sono casa per chi, come Michele, quel 12 luglio del 2001 stava solo tornando dalla sua famiglia.
In questi quindici lunghi anni mamma Lella e papà Pinuccio hanno cercato di mantenere viva la memoria di Michele dimostrando come la perdita del loro figlio non si riduca a un lutto esclusivamente personale, ma si possa trasformare in un dolore collettivo, da elaborare nell’impegno comune di riscattare la città da una storia di criminalità e morte.
L’associazione Libera e la Regione Puglia chiamano dunque la città di Bari ad abbracciare Pinuccio e Lella nel giorno del quindicesimo anniversario della scomparsa di Michele. Dalle 17.30 alle 19.00 i ragazzi dei centri giovanili della chiesa del Redentore e della cattedrale di S. Sabino si incontreranno sui campi di calcetto del Lungomare Augusto Imperatore, intitolati proprio a Michele Fazio. Alle 19.15 la commemorazione si sposterà nei pressi dell’abitazione di Michele, in largo Amendoni, dove sorge il monumento a lui dedicato.
La vicenda giudiziaria
Michele Fazio aveva solo 16 anni quando il 12 luglio 2001, mentre tornava a casa dopo il lavoro tra i vicoli di Bari vecchia, fu raggiunto da un colpo di pistola alla testa sparato durante uno scontro a fuoco tra i clan Capriati e Strisciuglio.
Dopo l’iniziale archiviazione, nel 2004 il caso fu riaperto dall’allora pm della DDA Desirèe Digeronimo, la quale ha sempre sottolineato come le indagini siano state rese difficili dal muro di omertà innalzato nella città vecchia. Molti avevano visto ma nessuno voleva parlare.
Il terzo e ultimo componente del commando, Michele Portoghese, soli 16 anni anche lui al momento dell’agguato, è stato condannato in via definitiva e arrestato proprio pochi giorni fa. Per l’omicidio erano già stati condannati, con sentenze passate in giudicato, Francesco Annoscia e Raffaele Capriati. Leonardo Ungredda, ritenuto l’esecutore materiale del delitto, è morto invece nel 2003 in un agguato sul lungomare.
Ogni 12 luglio cittadini e istituzioni si ritrovano a Bari sotto il monumento dedicato per ricordare Michele Fazio e rinnovare l’impegno comune.
Qui l’evento fb: https://www.facebook.com/events/1153442334677353/