Ricordiamo le vittime della Shoah, oggi e nel nostro impegno quotidiano.
Perché non vi siano mai più persecuzioni e stermini in cui l’uomo si trasformi in mostruoso carnefice di un altro uomo che diventa vittima inerme. L’uno ha macchiato l’umanità di un orrore inenarrabile e ha smesso per ciò stesso di essere uomo. L’altro è stato privato della possibilità di vivere da uomo, di vivere la sua vita e i suoi sogni.
Perchè non accada mai più, per non dimenticare mai più, perché questa Memoria appartenga a tutti noi:
“meditate che questo è stato: vi comando queste parole, scolpitele nel vostro cuore stando in casa andando per via”.
Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
(Primo Levi, Se questo è un uomo, 1947)