Massimiliano Carbone | Presidente coop. Arcobaleno

When:
September 24, 2016 all-day
2016-09-24T00:00:00+02:00
2016-09-25T00:00:00+02:00
Cost:
Free

Massimiliano Carbone morì all’ospedale di Locri, il 24 settembre del 2004, a seguito delle ferite riportate in un agguato mafioso avvenuto pochi giorni prima, il 17 settembre. Aveva 30 anni e da qualche hanno aveva una storia con una donna sposata e più grande di lui. In pochi sapevano però che il figlio di quella donna era anche figlio di Massimiliano. Era nato quando Massimiliano aveva 25 anni. Il giovane era pronto ad assumersi le sue responsabilità, ma la donna non volle, preferendo continuare a far finta di nulla. Gli anni trascorsero e Massimiliano si dedicò al suo lavoro di presidente della cooperativa sociale Arcobaleno (che si occupa di affissione e lavaggio dei muri) oltre a impegnarsi nel mondo del volontariato. Il bambino cresceva e gli somigliava sempre di più. A un certo punto, Massimiliano decise di uscire allo scoperto rivendicando la sua paternità per via legale. Ma qualcuno evidentemente volle evitare clamori. Il 17 settembre del 2004 Massimiliano stava giocando a calcetto con gli amici. In due lo aspettavano sotto casa. Massimiliano e il fratello arrivarono in auto, superarono il cancello di ingresso e parcheggiarono. Un bersaglio semplicissimo: partirono così i pallettoni, esplosi da un fucile calibro 12 a canne mozze, che colpirono il giovane al fianco.
Dopo due interventi chirurgici, la situazione precipitò e iniziò una lenta agonia. Massimiliano morì la mattina del 24 settembre.