Giuseppe Puntarello lavorava come autista della ditta INT e da diversi anni ormai conduceva l’autobus che collegava il piccolo paese di Ventimiglia di Sicilia, nell’agrigentino, con Palermo.
All’alba del 4 dicembre 1945 il suo collega si trovò nell’impossibilità di andare a prelevare l’autobus dall’autorimessa e pertanto Giuseppe Puntarello lo sostituì. Un commando mafioso costrinse Puntarello a fermarsi per strada mentre si stava recando all’autorimessa e lo uccise con alcuni colpi di lupara. Molti in quei giorni dissero che l’obiettivo dei killer non era Puntarello, ma il suo compagno di lavoro. La verità venne a galla qualche anno dopo. Era stato ucciso per il suo impegno di dirigente della Camera del Lavoro. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, Giuseppe infatti si era impegnato a difesa del movimento contadino ed era Segretario della sezione comunista del paese.