Giulio Castellino si laureò in Medicina e Chirurgia all’Università di Catania, durante il servizio militare partì volontario come medico nell’isola di Linosa. Eletto consigliere comunale già a 19 anni, in seguito divenne assessore diverse volte. Fu anche Ufficiale Sanitario del comune di Palma di Montechiaro (AG) per circa 20 anni. Nel 1995 divenne Capo Servizio dell’Igiene Pubblica della Provincia di Agrigento, incarico che ricoprì per due anni. Durante tale incarico furono molte le sue prese di posizione importanti, a volte impopolari, tra le quali la chiusura del mercato ortofrutticolo di Agrigento. Castellino promosse anche diverse iniziative di interesse sociale come una campagna di prevenzione, la prima in questo senso, presso l’accampamento degli zingari in contrada Gasena ad Agrigento dove, coinvolgendo alcuni sanitari e la Croce Rossa Italiana, portò medicine e indumenti e iniziò la vaccinazione, rivolgendola a tutti gli occupanti. La sua attenzione verso i più deboli si svolgeva puntualmente ogni anno, quando, dopo aver raccolto scatole di farmaci, le inviava o a volte le portava direttamente in alcuni Paesi in via di sviluppo. Il suo carattere forte, sincero e libero lo portava spesso ad avere scontri dialettici e formali con chi dirigeva la sanità agrigentina. In alcune occasioni affrontò direttamente i politici agrigentini che avevano avallato alcune nomine. Fu protagonista con l’ausilio dell’Arma dei Carabinieri di un blitz all’ospedale di Licata per combattere il fenomeno dell’assenteismo. Fu protagonista anche di un blitz al mercato ortofrutticolo di Agrigento dove, riscontrando serie e continue inadempienze, chiese e ottenne la sospensione dell’attività, attirandosi il disappunto degli agricoltori e di altri operatori del settore. Giulio Castellino morì a seguito di un attentato di stampo mafioso avvenuto il 12 febbraio 1997 in contrada Mosella ad Agrigento.