Giovanni Domè era il custode degli uffici del costruttore Moncada in viale Lazio a Palermo. Il 10 dicembre 1969 in quegli uffici si svolse uno degli episodi più cruenti della prima guerra di mafia che si scatenò durante gli anni sessanta. Un commando composto dei corleonesi Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Calogero Bagarella, e da Damiano Caruso ed Emanuele D’Agostino irruppe, con addosso uniformi da agenti della Guardia di Finanza, negli uffici del costruttore Girolamo Moncada, covo del boss Michele Cavataio detto il Cobra, capofamiglia dell’Acquasanta legato alle famiglie mafiose degli Stati Uniti. Nello scontro a fuoco morirono cinque mafiosi e Giovanni Domè.