Giovanni Carnicella | Politico

When:
July 7, 2016 all-day
2016-07-07T00:00:00+02:00
2016-07-08T00:00:00+02:00
Cost:
Free

Giovanni Carnicella era il sindaco di Molfetta. Nel primo pomeriggio del 7 luglio del 1992 fu ferito mortalmente da un colpo d’arma da fuoco a pochi metri dalla sede del Comune.
Le cause della morte del sindaco vanno ricondotte all’organizzazione di un concerto del cantante napoletano Nino D’Angelo e, in particolare, a un scommessa intervenuta tra l’assassino, Cristoforo Brattoli, e alcuni esponenti di quel mondo variegato che a Molfetta andava comunemente sotto il nome di “Piazza Paradiso”. L’imputato era titolare dell’azienda “Trasporti e Servizi Palcoscenici Centro Sud”, attrezzata per l’allestimento di palcoscenici per pubblici spettacoli. L’idea del concerto nasce in occasione di una festa privata di Alfredo Fiore (esponente di spicco della criminalità locale), durante la quale erano state messe in dubbio le capacità organizzative del Brattoli. Di qui la sfida di portare a Molfetta il cantante Nino D’Angelo. Il concerto doveva tenersi nel campo sportivo del locale Seminario Regionale il 18 luglio. I problemi cominciano quando la Curia Vescovile richiama il reggente del Seminario affinché fosse annullato il concerto. Il responsabile del seminario, don Sergio Vitulano, è costretto a far saltare il concerto e si rivolge al Sindaco Carnicella implorando il suo intervento affinché lo aiutasse a tirarsi fuori dal “brutto guaio” in cui si era cacciato. In particolare don Sergio Vitulano, voleva che il Sindaco non autorizzasse il concerto in modo da non essere lui a opporre un rifiuto al Brattoli. Nel contempo, il Comandante della locale Stazione dei Carabinieri aveva espresso parere contrario al concerto per ragioni di inidoneità del luogo e per motivi di ordine pubblico.
Brattoli allora cerca altre soluzioni per svolgere il concerto, e chiede informalmente al Sindaco, per il tramite di altre conoscenze, di utilizzare un altro campo sportivo cittadino o quello della vicina città di Giovinazzo. Tenta anche la strada della Prefettura, senza però ottenere i risultati sperati. Nella stessa mattinata del 7 luglio, di ritorno dalla Prefettura, Brattoli tenta ancora di coinvolgere don Vitulano per intercedere presso il Sindaco Carnicella e ottenere il campo di Molfetta. Ma il sindaco è irremovibile. I tentativi si protraggono senza alcun esito per tutta la mattinata e nel primo pomeriggio l’uomo si reca ancora presso il palazzo di città, chiedendo di incontrare il sindaco. Poi decide di aspettarlo giù. Alle 14.30 il sindaco si accinge a lasciare il comune. Brattoli imbraccia un fucile a canne mozze, lo punta verso Carnicella e fa fuoco. A nulla varrà l’intervento chirurgico al quale fu sottoposto: il sindaco morì alle 22.45 di quello stesso giorno.