Carmelo Jannì, 46 anni, sposato e padre di tre figlie, gestiva l’albergo “Riva Smeralda” a Villagrazia di Carini (Pa). Nel suo albergo si erano stabiliti alcuni chimici marsigliesi che si occupavano della raffinazione della droga. La polizia dunque gli chiese aiuto per raccogliere le prove. Carmelo non si sottrasse e acconsentì. I poliziotti dunque, fingendosi personale di servizio dell’albergo, riuscirono a intercettare telefonate e conversazioni. Pochi giorni dopo, il 24 agosto 1980, i poliziotti fecero irruzione in una villa di Trabia, sede operativa della raffinazione, e arrestarono i tre marsigliesi e, insieme a loro, un importante latitante, Gerlando Alberti. Ma fu commesso un errore grossolano: a operare gli arresti furono gli stessi agenti infiltrati nell’albergo. Il ruolo di Jannì nella vicenda dunque apparve subito chiaro ai criminali.
Quattro giorni dopo l’arresto, il 28 agosto 1980, in pieno giorno, due giovani a volto scoperto entrarono nella hall dell’albergo e spararono a Carmelo Iannì, uccidendolo.
A emettere la sentenza di morte fu proprio Gerlando Alberti. Per i suoi numerosi omicidi sta scontando l’ergastolo. Gli esecutori non sono mai stati individuati.
Carmelo Jannì | Albergatore
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August 28, 2016 all-day
2016-08-28T00:00:00+02:00
2016-08-29T00:00:00+02:00
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