Cento chilometri che simbolicamente vogliono richiamare i cento passi di Peppino Impastato. Cento chilometri che toccheranno i luoghi e i terreni su cui hanno messo le mani le mafie e le ecomafie. Cento chilometri da percorrere in bicicletta, con partenza da Roma, per partecipare con una marcia silenziosa alla giornata della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti delle mafie che Libera celebra il giorno dopo, il 22 marzo, nel capoluogo pontino.
E’ la TransumanzaLatina, appuntamento spontaneo e aperto a tutti, che vuole coinvolgere gli attivisti della bicicletta e i cittadini in un pellegrinaggio per ricordare le oltre 900 persone – semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali – morti per mano delle mafie solo perché, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere.
A Latina si potrà arrivare da Roma coprendo tutto il percorso in bici lungo un itinerario il più possibile lontano dal traffico e dai suoi pericoli, circondando i laghi bellissimi dei Colli Albani, attraversando i Pratoni del Vivaro, scendendo le vigne dei Castelli, attraversando la Pianura Pontina, costeggiando il mare a Torre Astura. Oppure ci si potrà aggregare lungo il percorso, raggiungendo i transumanti in treno a Castel Gandolfo, a Velletri, a Cisterna di Latina. O ancora si potrà arrivare direttamente la mattina del 22 a Latina e percorrere gli ultimi dieci chilometri della transumanza raggiungendo il corteo di Libera in bicicletta.
“Non c’è niente di più entusiasmante che camminare tutti insieme per un destino condiviso, superare la fatica, bere la bellezza, incoraggiare chi è stanco e ripartire – dice Andrea Satta, voce del gruppo musicale dei Tetes de Bois e uno tra i principali animatori della TransumanzaLatina –
A Latina c’è Libera col suo raduno, che ogni anno, da tutta Italia, spinge migliaia di ragazzi a uscire di casa, a partecipare e a dire “io ci sono. E ci saremo anche tutti noi che andiamo in bici e che pensiamo che questo mezzo di trasporto esprima semplicità, dimensione umana, libertà”.
Il 22 marzo, in piazza, i ciclisti potranno poi dare forza e metri al suono che trasporterà nell’aria i nomi delle centinaia di vittime della mafia: sarà il pubblico in sella a dare energia elettrica a luci e amplificatori della band dei Tetes de Bois e al loro particolarissimo palco a pedali alimentato da 128 dinamo collegate ad altrettante biciclette.
Quella del 21 marzo sarà la seconda transumanza a pedali. Già lo scorso anno, infatti, tanti cicloattivisti avevano viaggiato da Roma a L’Aquila per sostenere la rinascita del centro urbano ferito dal terremoto e dagli interventi successivi che hanno sfigurato il cuore della città, le sue agorà. I luoghi della vita collettiva.
Si può prenotare la partecipazione alla TransumanzaLatina e si possono avere maggiori informazioni collegandosi a www.transumanzapedali.it