Giuseppe Borsellino era un imprenditore. Nacque da una famiglia di origine riberesi, poi trasferitasi stabilmente a Lucca Sicula (AG). Cominciò a lavorare presto. Si sposò a 18 anni con Calogera Pagano, sua coetanea, con cui ebbe tre figli: Antonella, Paolo e Pasquale. Dopo vari lavori, si dedicò alla sua definitiva attività di imprenditore-operaio di una piccola impresa di calcestruzzo che diresse assieme al figlio Paolo. Rifiutò qualsiasi tipo di compromesso o sottomissione al potere e agli interessi mafiosi e perciò venne ucciso il 17 dicembre 1992, dopo aver rivelato alla magistratura i nomi dei mandanti e degli esecutori dell’omicidio del figlio Paolo (ucciso il 21 aprile 1992). Le sue dichiarazioni permisero agli inquirenti di ricostruire gli intrecci tra mafia, affari e politica dell’hinterland lucchese di quel periodo.