Alessandro Rovetta e Francesco Vecchio furono vittime di un agguato il 31 ottobre del 1990. Un delitto che rimane ancora senza colpevoli. Le ipotesi avanzate allora fecero riferimento a una storia di subappalti della fabbrica. Un affare sul quale aveva puntato gli occhi la mafia. Alessandro Rovetta, amministratore delegato dell’azienda catanese Megara, si sarebbe opposto a qualsiasi intrusione e pressione di Cosa Nostra. I due vennero raggiunti dai sicari a bordo dell’auto dell’imprenditore bresciano. Francesco Vecchio, era capo del personale della stessa azienda.
Sul finire degli anni ’80, l’Acciaieria aveva avviato un processo di ammodernamento tecnologico e successivamente era ricorsa alle prestazioni di alcune società esterne, che utilizzavano proprio personale. Vecchio si occupò dei controlli sui lavoratori e sulle attività aziendali, anche dell’indotto. Lo fece con rigore, attenzione e professionalità. Poco dopo iniziarono le minacce telefoniche e le intimidazioni.