Enrico Mattei era un imprenditore e dirigente pubblico di alto spessore. Nell’immediato dopoguerra fu incaricato dallo Stato di smantellare l’Agip, creata nel 1926 dal regime fascista, ma invece di seguire le istruzioni del Governo, riorganizzò l’azienda fondando nel 1953 l’ENI, di cui l’Agip divenne la struttura portante.
Mattei diede nuovo impulso alle perforazioni petrolifere nella pianura Padana, avviò la costruzione di una rete di gasdotti per lo sfruttamento del metano e aprì all’energia nucleare. Sotto la sua presidenza l’ENI negoziò rilevanti concessioni petrolifere in Medio Oriente e un importante accordo commerciale con l’Unione Sovietica. Iniziative che contribuirono a rompere l’oligopolio delle ‘Sette sorelle’, che allora dominavano l’industria petrolifera mondiale.
Mattei introdusse inoltre il principio per il quale i Paesi proprietari delle riserve dovevano ricevere il 75% dei profitti derivanti dallo sfruttamento dei giacimenti. Pur non essendo attivamente impegnato in politica, era vicino alla sinistra democristiana e fu parlamentare dal 1948 al 1953.
Morì in un misterioso incidente aereo nel 1962. In seguito a nuove evidenze, nel 2005 è stato stabilito che l’incidente fu di natura dolosa. Il 27 ottobre 1962 il suo aereo privato si schiantò a Bascapè (Pavia), in un incidente le cui cause non furono mai chiarite, fino a poco tempo fa, quando vennero ritrovati segni di esposizione a esplosione su parti del relitto, sull’anello e sull’orologio di Mattei.