Saverio Liardo | Benzinaio

When:
October 18, 2016 all-day
2016-10-18T00:00:00+02:00
2016-10-19T00:00:00+02:00

Era la sera del 18 ottobre del 1994 quando Saverio Liardo, conosciuto come Elio, venne ucciso nel suo distributore di benzina nei pressi di Acate, nel ragusano. Soltanto il 14 luglio del 2010, però, il Tribunale di Catania ha stabilito con sentenza passata in giudicato, che si trattava di un omicidio di mafia. La morte di Saverio Liardo doveva essere un segnale esemplare nei confronti dei commercianti di Niscemi: “Se non pagate, farete la sua stessa fine”. Le indagini, tuttavia, come spesso accade, hanno seguito inizialmente la pista passionale. Dopo la prima archiviazione, il caso fu riaperto i seguito a una soffiata ricevuta dai carabinieri. Un’indicazione molto puntuale che, tuttavia, cadde nel vuoto. Le intercettazioni disposte registrarono la conversazione della moglie di uno di quelli indicati come il killer. La donna, parlando con una conoscente, affermava che il marito non aveva nulla a che vedere con l’omicidio. Era il 1997. Si è dovuto aspettare il 2008 affinché le indagini ripartissero e finalmente nella giusta direzione. Ad accelerarle un collaboratore di giustizia, Giuseppe Ferrera, che si autoaccusa dell’omicidio di Saverio Liardo, chiamando in causa altri due complici: Antonio Barone, nel frattempo deceduto e Francesco La Russa. Il processo, celebrato nel Tribunale di Catania nei confronti del solo Giuseppe Ferrera, va avanti speditamente. Il 14 luglio del 2010 arriva la sentenza di condanna.