Adolfo Cartisano | Fotografo

When:
July 22, 2016 all-day
2016-07-22T00:00:00+02:00
2016-07-23T00:00:00+02:00
Cost:
Free

Adolfo Cartisano era un fotografo. Il 22 luglio del 1993 venne sequestrato a scopo estorsivo dalla ‘ndrangheta davanti alla sua casa al mare a Bovalino. I sequestratori sorpresero Cartisano e la moglie Mimma in macchina. La moglie venne stordita con un colpo in fronte e abbandonata, mentre il marito venne sequestrato. Nonostante il pagamento di un riscatto, il fotografo non fu riconsegnato alla famiglia. La famiglia decise allora di mobilitarsi e di far sentire la propria voce, scendendo più volte in piazza. Il clamore portò per la prima volta la Commissione parlamentare Antimafia a recarsi a Bovalino, dove i sequestri della ‘ndrangheta a scopo estorsivo erano stati già 18. Dopo pochi mesi dal rapimento furono arrestati i sequestratori, ma non si riuscirà mai ad arrivare ai carcerieri. Dopo i molteplici appelli della famiglia e le lettere scritte annualmente dalla figlia Deborah, nel 2003 giunse alla famiglia la lettera anonima di un carceriere che si dichiarava pentito e implorava il perdono della famiglia. Il carceriere indicò il punto, fra Bovalino e San Luca, dove era sepolto il corpo di Lollò, imputando la sua morte a un incidente di percorso. Il medico legale, infatti, dichiarò come causa della morte un colpo alla nuca, causato da una caduta o da un colpo mal inferto. La famiglia rispose al pentito con una lettera aperta, come da lui richiesto, concedendogli il proprio personale perdono, ma chiedendogli di consegnarsi alla giustizia. La vicenda non ebbe seguito, ma gli avvocati dei condannati per il sequestro Cartisano dichiararono che poteva trattarsi della confessione di una persona in punto di morte. I funerali di Lollò Cartisano si sono svolti a Bovalino il 3 agosto del 2003.